martedì 1 marzo 2011

Anteprima "Il fattore cigno nero" e autodafé di Di Bernardo



Giuseppe Di Bernardo si alza e guarda negli occhi la giuria popolare.

“Signor giudice, mi dichiaro colpevole. Vede, è tutta colpa mia...”
“Aspetti un attimo, Signor Di Bernardo, riassumiamo l'accaduto per i signori della corte. Che cosa è successo?”
“Ecco... io sono lo sceneggiatore e il curatore di una nuova serie a fumetti della Star Comics in uscita a fine marzo. Si intitola 'The Secret' e parla di argomenti che mi appassionano da sempre, come l'ufologia, il complottismo e i rapimenti alieni.”
“Queste passioni non depongono a suo favore, sa?”
“Sì, mi rendo conto, signore, ma mi lasci spiegare... Raccontare questa storia, per me, non è stato un lavoro. L'avrei fatto gratis. Lo farei gratis, come molte cose che scrivo. In fondo a me bastano i soldi per pagare le bollette e, ogni tanto, portare fuori a cena quella meravigliosa creatura che mi vive a fianco. Le ho mai parlato di quanto è deliziosa la mia ragazza?”
“Non divaghiamo.”
“Certo, Vostro Onore.”
“Vada avanti, Di Bernardo.”
“Insomma, i primi di agosto ho consegnato la sceneggiatura a Michela Da Sacco, la bravissima disegnatrice padovana che mi aveva accompagnato in tre episodi de 'L'Insonne'. Un'amica, autrice di grande talento, che avrebbe garantito un inizio 'col botto' alla serie a cui tanto tenevo...”
“Avrebbe?”
“Sì, perché il 5 gennaio 2011, a quaranta giorni dalla stampa del primo numero, Michela mi ha telefonato 'rinunciando al lavoro' e spiegandomi i gravi motivi di natura personale. Così, appariva chiaro che purtroppo non c'era possibilità che terminasse il bellissimo lavoro che stava facendo. Spero che ci sarà un'altra occasione, magari più serena, di lavorare insieme. Il grosso problema è che aveva fatto soltanto 40 tavole delle 96 che doveva produrre. Mi sono così trovato a dover far realizzare 56 tavole a matita in 40 giorni, mentre tutte le 96 tavole andavano inchiostrate nuovamente per uniformare lo stile. Abbiamo chiesto a molti disegnatori di aiutarci e tanti hanno risposto picche. Non volevano rovinarsi la reputazione disegnando un episodio non al massimo delle loro possibilità. Per la serie: 'stai affogando, ma non ti aiuto perché mi sporco il vestito buono'. Legittimo, ma se l'affogante non affoga, poi magari se la lega al dito. Alla fine, finalmente, due kamikaze, avvezzi alle imprese impossibili hanno accettato di aiutarci...”
“I nomi, per favore.”
Daniele Statella e Fabio Piacentini. Il primo alle matite e il secondo agli inchiostri.”
“Quindi avete risolto?”
“'nsomma... Realizzare tutte queste tavole in così poco tempo ed improvvisamente, non è facile. Ci sono impegni pregressi, casini personali e poi questa storia era davvero difficile. Difficile come tutte le storie di 'The Secret', d'altra parte. Mica è un fumetto d'atmosfera e pippe mentali! Qui tutto è collegato e dovrebbe funzionare come un preciso meccanismo ad orologeria. Oltretutto io sono un 'rompicoglioni patentato'. Purtroppo per i miei autori, sono anche un disegnatore e insisto che il disegno sia bello, narrativamente corretto e preciso. Ad aiutarci sono quindi intervenuti Beniamino Del Vecchio, Jenny Della Schiava e Jacopo Brandi. Hanno lavorato nell'ombra per sistemare le tavole, e senza di loro questo episodio non avrebbe visto la luce. Io stesso sto personalmente facendo ancora delle correzioni.”
“Ma scusi, Di Bernardo, perché non avete rinviato l'uscita?”
“Non era possibile per precise pianificazioni editoriali. Cose a cui i disegnatori, chini sul loro tavolino, non pensano mai. 'Posso slittare la consegna di qualche giorno?' Mi dicono. No! Ci sono contratti da rispettare con i distributori e un sacco di beghe burocratiche. Là fuori, nel mondo reale, non nel Matrix del fumetto, la gente va in tribunale e paga penali. E in tribunale ho rischiato di finirci anch'io come responsabile di questa testata. Per questo mi dichiaro colpevole. Voglio il massimo della pena. Io dovevo verificare che Michela realizzasse un numero mensile di tavole sufficienti. Non mi dovevo fidare delle rassicurazioni e dei vari 'recupererò'. Il responsabile di una pubblicazione deve essere spietato. Ne va del suo progetto e dei tanti soldi che un editore investe. Amici miei, ogni lancio di nuova testata sono migliaia di euro investiti. Cifre a cinque zeri. Serve professionalità, oltre che a un contratto o ad una lettera d'incarico per voi. Serve anche che un editore si tuteli, iniziando la lavorazione del prodotto con largo anticipo.”
“In conclusione?”
“L'albo è finito nei tempi. Spero che il lettore lo apprezzi comunque, malgrado le vicissitudini che l'hanno accompagnato. Per i prossimi albi non succederà. Sono tutti molto avanti nella realizzazione. Rosario Raho, Walter Trono, Massimiliano Bergamo e Fabrizio Galliccia stanno facendo un ottimo lavoro e, almeno loro, rispettano i tempi.”

Entra la corte e Giuseppe Di Bernardo si siede aspettando il verdetto.

“Nel nome del popolo sovrano dei lettori di fumetto, questa corte giudica Giuseppe Di Bernardo...”











4 commenti:

  1. Giu non vedo l'ora di avere l'albo nelle mie mani le tavole sono bellissime e penso, o almeno io parlo per me, i lettori apprezzeranno l'impegno e il lavoro che avete fatto per far uscire l'albo nei tempi stabiliti.
    Quindi per me signor Di Bernado è assolto

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  2. Fare fumetti è proprio un'avventura!(^__^)

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  3. colpevole per aver deciso di portare avanti le sue idee..

    a volte, per qualcuno, colpevole è una brutta parola ma in questo caso è solo una parola di stima, complimenti... :)

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