mercoledì 29 settembre 2010

The Secret, le prime domande, le prime risposte


Disegno di Andrea Fattori e colori di Mirco Pierfederici.

Domanda: Fino ad ora eri considerato un autore di giallo e noir, perché questa svolta verso temi più fantastici?

Giuseppe Di Bernardo - Risposta: Temi come il fenomeno degli UFO o quelle che vengono definite “Interferenze aliene” sono state da sempre uno dei miei interessi principali. Nelle serie che ho scritto, a ben guardare, questo germe era già presente. Caso emblematico è il terzo episodio di “Cornelio” dal titolo “Technozombie” che trattava del progetto di “microchippare” tutta la popolazione per averne un controllo totale, un tema portante per questa nuova serie. Anche se si tratta di un fumetto che trae spunto da studi reali, anche se molto controversi, sarà narrato come una fiction thriller ai limiti dell'horror, un po' come è accaduto con il film “The fourth kind” (“Il quarto tipo”).

D: Quanto tempo ha richiesto la stesura del progetto e quali difficoltà hai affrontato?

R: Fare un fumetto che trattasse il tema degli UFO senza cadere in una storia alla “Indipendence day” con tanto di invasione aliena, è un obiettivo che perseguo dal 1993. Ho anche fatto un piccolo tentativo con una storia dal titolo “Presenze, chirurgia aliena”, che è stata allegato nel 2000 alla rivista “Ufo Notiziario”. La cosa più difficile era trovare il bandolo della matassa. In questo campo si dice tutto il contrario di tutto e scovare una teoria unificatrice è stato più complesso che unificare le leggi della fisica moderna. Oltre alle teorie, però, erano fondamentali i personaggi e i sentimenti. Di personaggi ce ne sono un'infinità, soprattutto grazie alla presenza dei saltimbanchi dello Space Circus, un circo a tema “dischi volanti”, mentre la storia d'amore tra Adam e Soul è il vero filo rosso che lega tutti gli episodi.

D: A chi è destinato questo fumetto?

A chiunque abbia voglia di divertirsi, provare po' di paura e cogliere l'occasione per chiedersi se le cose stanno davvero come ce le hanno raccontate da sempre. Certamente anche a tutti i lettori di fumetto “bonelliano” ma soprattutto agli appassionati di mistero e complottismo. Per scrivere questa serie ho anche incontrato persone che sostengono di essere state rapite dagli alieni, altre che dicono di aver le prove che dietro a moltissimi crimini violenti e irrisolti della nostra società, ci sia la lunga mano di una setta occulta legata ai servizi segreti di tutto il mondo. Per scrivere questa serie non mi sono limitato a navigare in Internet, ho voluto toccare con mano il mistero. Ora succede che se un amico ha una esperienza “paranormale” prende il telefono e mi chiama all'istante. Questo è divertente e stimolante, soprattutto perché io non ho mai avuto esperienze dirette di fenomeni inspiegabili. Ma forse è solo questione di tempo, perché come si dice, “se guardi a lungo nell’abisso, anche l’abisso vorrà guardare in te”.

Chiudo con una dedica che Corrado Malanga, docente di chimica all'università di Pisa e ricercatore nel campo delle abduction (rapimenti alieni), ci ha voluto lasciare e che incarna bene lo spirito della serie: “Non esistono storie fantastiche, ma esistono rappresentazioni della realtà. Se la realtà rappresenta un corpo, la fantasia ne costituisce l'ombra."

4 commenti:

  1. Il paragone con Il Quarto Tipo spero non sia calzante, quel film è proprio brutto!

    Comunque tutti argomenti interessantissimi. Mi piace anche la volontà di voler "unificare" le leggi e le teorie.
    Ti seguo! :)

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  2. Ciao Alessandro, grazie per l'intento di seguirci ;)
    Il quarto tipo è un film noioso e brutto se lo si guarda come un horror. E' un film documentatissimo se lo si guarda nell'ottica dell'appassionato di abduction. Ovviamente è falsissimo nei suoi "filmati originali" ma racconta bene la fenomenologia dei rapimenti alieni.
    Spero che con The Secret vi divertiate di più.
    Un saluto!

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  3. Ciao Giuseppe,
    sono veramente felice che il tuo progetto nasca al mondo dell'arte.
    Vedere Malcor a china è uno spettacolo.

    Avanti tutta!

    Alessandro Simonini

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